Testimonianze: Un cuore senza confini - Don Acciai - un prete, una comunità, un quartiere

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Don A. Acciai - un prete, una comunità, un quartiere
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Testimonianze: Un cuore senza confini

Testimoni
UN CUORE SENZA CONFINI
Ho conosciuto don Antonio Acciai 25 anni fa. Come? Non me lo ricordo. Ciò che ricordo è questo: avevo bisogno di un proiettore per un corso serale di catechesi per adulti, che vivevano — in attesa di avere una casa decente — in minuscole came­rette allestite in una vecchia caserma di Genova. Lui seppe, in qualche modo, di questa mia necessità e fece una cosa semplicissima: mi portò il proiettore. Non ricor­do nessuna delle sue parole — che, del resto, come mi dicono coloro che lo conobbe­ro bene, ne diceva poche — ma ricordo nettissimamente il suo gesto: disinteressato, fraterno. Un gesto che, per me, è un po' il riassunto, la sintesi della sua vita. Una vita spesa per gli altri, fino al rogo, che la interruppe bruscamente. Una vita che, se si dovesse definire in una parola, potrebbe essere questa: disponibilità.
Una disponibilità vera — non formale, non affettata — vissuta come una passio­ne e un amore per gli altri che, al solo pensarci, mi sento in crisi. Una passione e un amore che erano naturali e soprannaturali, nello stesso tempo. E così genuini e autentici da diventare segno, per chiunque lo abbia avvicinato, anche una sola volta.
Perché, in fondo, non è la quantità delle nostre azioni che incidono sulla nostra vita, e su quella altrui, ma la qualità . In altre parole, non è tanto ciò che facciamo che conta, ma ciò che siamo. Tacitamente, don Acciai ci ricorda, col suo esempio che "il principale compito dell'uomo, nella vita, è dare alla luce se stesso".
E, lui, lo ha fatto.
Quando una vita è impregnata di autentico amore a Dio e al prossimo, non è "interrotta" dalla morte. Perché la sua "eco" scuote ed incita ogni cuore che da essa è stato toccato ... o sarà toccato in futuro.
Perché, ciò che siamo, lo siamo, per l'eternità.
Giovanni Pastorino
"Il Seme" Sett./Ott. 1975
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