Lettere "Missionarie" - Don Acciai - un prete, una comunità, un quartiere

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Don A. Acciai - un prete, una comunità, un quartiere
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Lettere "Missionarie"

In parrocchia
Carissima/o,
t'inviterei a fare un pensierino su questa proposta:
a) per chi è venuto altre volte, basta comunicare il giorno e l'ora.
b) per chi non è mai venuto a queste cose, provi questa volta: ci sono validi motivi: è di sabato: per gli studenti ci sono le vacanze: per tutti c'è il vantaggio che essendo "prefestiva", è valevole per il precetto e così ... ha tutta la domenica libera per andare a sciare ....
Comunque: facezie a parte: sabato 29 (cioè domani!) alle 19,30 avremo con dei missionari e missionarie partenti per l'America Latina, anche Don Mazzini, che era con me a S. Tomaso e ora è a da 10 anni in Messico.
Sarà una serata formidabile! Fai di tutto per venire ed invita amici ed amiche! L'orario è come al solito: alle ore 19,30 Messa concelebrata dai Missionari, con predica a cui tutti possono partecipare: poi la cena comunitaria e quindi l'incon-tro e la discussione con i missionari.
Per la cena, dai un colpo di telefono (216230) per sapere ... quante cotolette ... prendere ... (a proposito, poiché il macellaio ha il brutto vizio di farsi pagare ... chi può metta nell'apposita cassetta circa L. 500. Per chi non può: paga la comunità: ma che non sia questo un ostacolo per non venire!
Un caloroso invito alle ragazze, perché abbiano a preparare ... un suntuoso banchetto! ... senza accapigliarsi nella suddivisione dei compiti!
Arrivederci a domani
don Acciai Antonio parroco

Venerdì 18 dicembre '73 ormai calante: a proposito!
Si vocifera in giro che il '74 alcuni gruppi famigliari "Multos afecionados" lo vogliono aspettare nei locali dei nostri incontri con relativa "cenina" e le cosuccie varie: l'invito è esteso a tutti: comunque ci metteremo d'accordo domani sera.
Ancora arrivederci!
Ancora un P.S. per chi teme di venire per non recare disturbo!
Le nostre capacità alberghiere sono tante: una volta ad un pranzo per dei Missionari eravamo ... 190 (dico: centonovanta!) e tutti furono sazi e contenti! Allora! Ti aspetto e gli auguri di Buon Anno te li farò a voce.

Carissimo don Acciai,
che bello quel 15 sera! Ci siamo sentiti famiglia di Dio. Ora in nave con P. Angelo ce lo ricordiamo di tanto in tanto: è come rivivere un momento di autenticità in mezzo a tanto mondo-bene che sta qui. lo credo che lei con i suoi ragazzi abbia imboccato la strada giusta per vivere il cristianesimo senza essere alienati dal mondo. Ringrazio tutti i ragazzi. Scrivetemi, e cercheró di rispondervi anche quando sarò arrivato. Grazie di tutto nel Signore.
don Francesco Biashi

Rev.do D. Antonio
La sua iniziativa a favore dei missionari in partenza da Genova credo sia senz'altro validissima. La sera prima di partire per la missione c'è bisogno di un po' di ottimismo e il trovarsi insieme così, con tanta semplicità e tanto calore cristiano, dà veramente ottimismo. Grazie di cuore!
Mi pare un modo abbastanza concreto, questo degli incontri coi missionari per vivere il comandamento dell'amore e dell'unità dei cristiani. A casa sua mi sono trovato veramente a casa mia, perché mi sentivo a casa di un fratello. Credo che verrò ancora a disturbarla per altre partenze o altri arrivi, ed anche perché mi sono trovato veramente bene! La prego di incoraggiare i suoi giovani in questa iniziativa provvidenziale ed anche di ringraziarli a mio nome.
Distintamente
P. Girolamo Venco

Lettera di Don Lino Badino, sacerdote di Savona, attualmente a Recife (Brasil) (c.p. 3332 50000-PE), in risposta agli auguri e all'invio del Notiziario parrocchiale "Vivere e comunicare".
Recife, 8 gennaio 1973
Carissimo Don Antonio, Bruno, Stefano, Giovanna, Grazia Maria e Comunità
grazie per il vostro biglietto di augurio e per il giornalino "Vivere e Comunicare" che ho letto con molto interesse: i miei fratelli di qui direbbero: "Sono i fratelli della Chiesa di Genova che ci comunicano la loro esperienza di Chiesa per arricchirci".
È consolante davvero sentire questa comunicazione. Molte volte penso che il mondo va male proprio perché gli uomini comunicano sempre meno: mancando la comunicazione, manca la conoscenza e quindi l'amore.
In fondo che cosa è venuto a fare Gesù sulla terra se non a comunicare con gli uomini per rivelare Dio Padre? L'Amore che unisce al Padre? È lui che ha voluto chiamarci a partecipare di questa intimità, di questa amicizia, di questo amore.
Mi accorgo di balbettare. Come sono molto più eloquenti i cristiani, in gran parte, analfabeti della mia comunità.
Nella festa della S.S. Trinità, Mario, disse: "Per me, il mistero della S.S. Trinità è un popolo riunito dall'amore che è lo Spirito Santo, che cammina col Cristo verso il Padre".
Vi posso assicurare che Mario non ha mai letto nessun libro di teologia, non conosce gli "atti del Concilio", eppure nelle sue parole c'è la sintesi del Messaggio Evangelico e della Teologia Conciliare.
E così quando io racconto i fatti di cui sono testimone, sento profondamente che non sto dicendo nulla di mio. Perció non sono d'accordo quando voi dite: (riferendosi appunto ad una frase scrittagli da don Acciai Antonio), "sentiamo — mirabilia — di Lei": (apro una parentesi, e vi chiedo di darmi del "tu" è molto più comunicativo), le meraviglie ci sono e come! Ma io sono semplice testimone: io stesso a volte ne resto tanto sorpreso perché sono cose che ci superano e vanno molto al di là di quello che possiamo dire e fare.
Come venerdì scorso (l'unica messa che celebro in chiesa di settimana, 1° venerdì del mese, del resto vado nei gruppi). Il Vangelo era Giov 1,35-42. Ci fu come sem-pre una comunicazione di Vangelo fatta da tre o quattro persone — c'erano solo una quindicina. Si alzò un bambino, ben neretto, di 10 anni. Ha fatto 10 mesi di evangelizzazione su Marco con altri 5, per prepararsi alla Prima Comunione che ha fatto il mese scorso.
Si girò verso la gente e disse pressapoco così: "Io penso che la parola di Giovanni Battista: "Ecco l'Agnello di Dio — si realizza ancora oggi — il sacerdote ci mostra il Cristo nell'Eucarestia e dice le stesse parole. Ma come Andrea e l'altro discepolo diventarono gli annunciatori della loro "scoperta" e condussero Pietro e altri a Gesù, anche noi dobbiamo vivere il nostro incontro con Gesú". Naturalmente lui ha parlato con parole molto più semplici e disadorne, ma la sostanza è proprio questa.
Come sono vere le parole di Gesù quando "esultando di allegria", disse "Ti rin¬grazio Padre perché ha rivelato ai piccoli quanto nascondi ai grandi!".
Vi ringrazio del vostro ricordo, della vostra amicizia. La vostra esperienza mi con-vince che lo Spirito Santo sta attuando anche nelle comunità d'Italia, forse di tratta di "contemplare" la sua azione.
Vi chiedo una preghiera per una esperienza di "Casa di Orazione" che farò nella mia casa — con altri tre preti italiani dal 10/1 al 10/2. Ve ne scriverò perché sono certo che la ns. esperienza vi interessa.
Un abbraccio. don Lino Badino
P.S.: I destinatari di questa lettera, pur riconoscendosi ben lontani dal quadro che ha tratteggiato Don Lino ..., partecipano volentieri questa esperienza, pensando ... che anche questo — é Chiesa!
Parrocchia N.S. della Provvidenza - via Vesuvio, 9 Genova 16134 - tel. 216230 - 220306

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