Scuola serale - Don Acciai - un prete, una comunità, un quartiere

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Scuola serale

In parrocchia
"Adulti" e "sordomuti" a scuola serale per la licenza media
Mentre stampiamo questo giornalino, centinaia di migliaia dí giovani, sono impegnati negli esami di licenza della scuola media. È un traguardo importante della loro vita: infatti è il coronamento di un ciclo ricco di esperienza e di maturazione della loro personalità, è l'avvio ad un quasi definitivo orientamento della loro vita e professione. (Anche se in una prossima riforma della scuola si prevederà, pare, un biennio comune a tutti i tipi di scuola superiore, per rimandare la decisione all'indirizzo definitivo, ad un momento che offrirà logicamente più maturità).
Fra questi baldanzosi giovincelli, che passano sui banchi della scuola media le loro ultime e tremolanti ore nell'attesa del verdetto finale, ci sono "gruppi di Privatisti", in generale molto più tremolanti degli studenti con cui condividono il banco ... Si tratta di adulti che non hanno potuto studiare a suo tempo, di giovani che non hanno potuto o "voluto" finire la media: le prime esperienze dure della realtà, la necessità di un tal diploma per lavoro o concorsi, la volontà di sapere per poter seguire meglio i loro figli impegnati nella scuola, o anche il semplice desiderio dello studio, il riscoprire la gioia di vivere ogni sera allargando l'orizzonte delle loro esperienze, li ha portati alla scuola serale ed ora sono al vaglio delle commissioni esaminatrici.
Sono due anni che la nostra parrocchia presenta dei privatisti per la licenza della media.
Come nacque l'idea?
Si era in S. Maria di Castello, ad una riunione di Comunità Scout e si parlava di doposcuola di via Vesuvio (vedi servizio sul giornalino ultimo), Padre Marco disse: "seguo due gruppi di spiritualità famigliare e lì i mariti ... sono gelosi che le loro mogli possano fare tante cose sociali, assistenza, doposcuola etc... e loro niente, perché avrebbero libera sola la serata".
"Don Acciai" continuò Padre Marco, "si potrebbe studiare qualcosa per loro?" "Subito" rispose don Acciai "da tempo avremmo in animo di fare una scuola media serale di recupero per adulti".
Detto e fatto: poche sere dopo un gruppo di professionisti, un avvocato, un geometra, diversi ingegneri, una professoressa che non esercita, una studentessa universitaria, sono riuniti con un gruppo di adulti e s'inizia subito.
Vogliamo essere onesti!
Siamo a metà gennaio del 1971 e, in men di sei mesi, non si può preparare una licenza media, soprattutto con gente che da anni ha lasciato i libri e quindi non ha più allenamento allo studio.
Dopo quel discorso chiaro, una parte a cui interessava il diploma entro l'anno ci abbandona, con gli altri si studia fino agli esami del 1972 e fu uno "splendido en plein!"
Avevano studiato per un anno e mezzo ed erano veramente preparati: operai, portuali, casalinghe, autisti.
Gli stessi preparatori a fine anno domandarono: "Si potrebbe ripetere la stessa esperienza un altro anno?"
Ed è così che si iniziò ad ottobre in piena lena ed, in questi giorni, si spera raccogliere i frutti.
Ma ci fu di più. Ad ottobre si presentò un gruppetto di sordomuti: anch'essi volevano prepararsi alla licenza di scuola media. Li si accettarono volentieri, però fin dalle prime sere si vide la necessità di fare due gruppi.
I volontari preparatori non si scoraggiarono: "si debbono fare due gruppi?" si cercano altri colleghi e così anche per i sordomuti funziona la scuola serale.
Si vede però che la maggior parte di loro è della zona orientale della città, è così che lasciano via Vesuvio per altra sede.
Quello che particolarmente ha caratterizzato questi gruppi è la fusione fra preparatori, tutti volontari, ed allievi; ciò ha portato un arricchimento vicendevole ed è stata un'esperienza di comunità bellissima. In questi corsi serali, ricchi di umanità incomparabile, si fanno delle constatazioni bellissime.
Un responsabile del nostro doposcuola pomeridiano per i ragazzi delle medie, una sera fa capolino alla scuola serale: stesso locale, stessi tavoli, stessi testi.
Ma quale differenza!
Lo dimostra il suo scarno commento:
"Questo è un paradiso!"
L'attuale Preside della scuola media Boine prof. Desiderio, a Bolzaneto aveva organizzato una scuola all'interno dello stabilimento "S.A.N.A.C." per quegli operai; un anno all'esame di licenza si presentava una ragazza della media locale e il di lei padre, che aveva studiato nello stabilimento .... padre e figlia a studiare sugli stessi libri!
Quello che non abbiamo accettato è "un discorso contestativo della scuola così com'è in Italia oggi".
Si tratta di scelte e ammettiamo che questi possono essere discorsi validi: si possono fare in altri ambienti, ma non si debbono far passare sulla testa di persone che, con sacrificio enorme, cercano di conquistare quel "tipo di diploma, in questo tipo di scuola, in questo tipo di società". Ed allora, manovrando nell'ampia libertà che pur i programmi ministeriali permettono, abbiamo fatto un tipo di scuola per "adulti", cioè, ad esempio, a nessuno passava in mente di far imparare a memoria "La cavallina storna" od altro del genere, come avviene in una normale scuola per ragazzi.
Uno del gruppo
Importante!!
La comunità parrocchiale che per questa scuola serale ha messo a disposizione i locali, riscaldamento ecc. è ben contenta se ce ne sarà bisogno di ripetere ancora quest'esperienza.
Ringrazia i "docenti" tutti i professionisti che vengono da fuori parrocchia, ringrazia in particolare il nostro Pino o "Pipetta" come lo chiamano i ragazzi ...
I docenti con la cronometria degli orologi svizzeri, alle nove della serata settimanale loro fissata, sono stati fedelissimi: ma, chi c'era tutte le sere a coordinare il lavoro, era il nostro Pino. Per questo va a lui un particolare grazie.
Altra osservazione: "Vesuviani non vi pare che viviamo un po' troppo dell'apporto degli altri?" Troviamo persone che vengono volentieri a lavorare nei nostri gruppi: ma noi? Non abbiamo già dieci anni di vita parrocchiale?
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