Testimonianze: L'uomo di tutti - Don Acciai - un prete, una comunità, un quartiere

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Don A. Acciai - un prete, una comunità, un quartiere
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Testimonianze: L'uomo di tutti

Testimoni
L'UOMO DI TUTTI
La prima volta che entrai nella nostra chiesa, dissi in cuor mio "Qui, come parro­co, non ci verrei a nessun costo!". Ora eccomi qui, parroco da quasi nove mesi, contento di esserci, a ricordare insieme con voi le vittime dell'incendio dolorosissi­mo del 5 aprile 1974, e specialmente a cercare di assimilare quello spirito che animò don Acciai nel fondare e avviare la nuova parrocchia di N.S. della Divina Provvidenza.
Passando nelle case per la benedizione, é stato un coro unanime di ricordi di don Antonio, ricordi spontanei e commossi, non provocati.
Mi domando, allora, che cosa aveva di speciale don Acciai, per essere ricordato ancora da tutti a quattro anni dalla tragica morte come un parroco ideale. Credo di aver trovato la risposta proprio ieri in una casa, dove una signora, ammalata, mi ha detto "il nostro don Acciai si faceva veramente tutto a tutti".
Mi pare che un giudizio simile sia veramente l'elogio più bello che sí possa fare per un sacerdote che ha vissuto la sua missione in modo completo "tutto a tutti". In questa luce io vedo il ricordo di don Acciai.
Per me è un monito che risuona forte e continuo a richiamarmi all'impegno di parroco, che non è una posizione di comodo. Il parroco non può essere un trainato, ma deve tirare e far muovere gli altri. Questo è un grave monito per me. E per tutti noi? Per la parrocchia?
Dovremo raccogliere il messaggio che don Acciai ci ha lasciato, meditarlo, viver­lo, tradurlo nella realtà quotidiana.
La parrocchia ha un senso se diventa il "luogo di tutti", la casa di tutti.
Certo non possiamo dimenticare che la parrocchia ha il suo scopo ultimo nell'aiu­tare tutti ad incontrare la fede, nel farla crescere, nel tradurla nelle opere di carità e vita cristiana, arrivando a far sì che siamo tutti un cuor solo e un'anima sola.
Tutte le attività dovranno essere orientate a raggiugnere tale meta, con il consiglio e la collaborazione di tutti, con l'impegno di essere membra vive del Corpo Mistico di Cristo, in obbediente comunione col nostro Vescovo, nella fedele osservanza delle sue direttive.
Questo voleva don Acciai e questo ha cominciato a fare.
Ha avuto il tempo solo per gettare le basi, senza avere il tempo di realizzare appie­no il suo piano.
Tocca a noi continuare l'attuazione del suo ideale, a noi che, con i nostri limiti, vogliamo essere i continuatori dell'opera da lui iniziata, a noi che, ricordandolo e pregando per lui, speriamo nel suo aiuto, perché i nostri sforzi non restino vani.
Sac. Giacomo Parodi
(Parroco Ns. Provvidenza, deceduto nel 1978)
"Vivere e Comunicare" - aprile 1978
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