Testimonianze: Come ricordo don Acciai
Testimoni
COME
RICORDO DON ACCIAI
Quando ricordo don Acciai, tre immagini si sovrappongono nella mia mente, tutte ugualmente care e
significative: il prete grosso e buono che a me bambina insegnava catechismo
nella parrocchia di S. Tommaso, il prete accorato e pensieroso che mi parlava dell'esperienza
di Oregina e dei rischi che in essa vedeva, il prete energico e fattivo che si
adoperava per una Pubblica Assistenza nella zona e per la bonifica del lago del
Lagaccio.
In queste tre memorie io
racchiuderei ciò che don Acciai ha significato per me. e con me per i tanti
altri che hanno avuto la grazia di conoscerlo e di frequentarlo.
Cos'era il catechismo per lui? Era fede vissuta e
trasmessa, era amore di Dio e degli uomini, era sapienza umana illuminata dalla
sapienza divina. Oggi capisco tutto ciò: allora noi bambini ascoltavamo
attenti quest'uomo che ci parlava di Gesù sedendosi accanto a noi, insieme alla
sorella, lui grande e grosso, con lo stesso stupore di fronte alle cose di Dio
che può provare un bambino.
Qual'era il suo senso della Chiesa? Era amore, era sofferenza, era fedeltà
anche se mantenuta con fatica. Questo capii dai colloqui con lui sull'esperienza
di Oregina, che egli rispettava nelle esigenze pur non condividendola negli
esiti.
Discorso difficile, in un quartiere difficile, in mezzo a confratelli ed
amici talvolta su posizioni differenti; generoso e spontaneo, ma insieme riflessivo
ed equilibrato, coglieva l'essenziale della risposta cristiana ai bisogni dell'umanità,
fosse questa la gente del quartiere o i missionari che partivano da Genova,
attento alle diverse sensibilità, rigoroso e coerente nei suoi convincimenti.
Il suo prodigarsi in favore
di chi aveva più bisogno mi riporta alla mente la terza immagine di Don Acciai
che conservo con affetto: quanto impegno mise perché in questo quartiere
cresciuto in fretta si stabilisse una Pubblica Assistenza a servizio di chi non
avrebbe potuto aspettare il giungere di una autoambulanza da zona distante, e
quanta fu la sua dedizione e la sua tenacia perché un lago sempre più pericoloso
nella sua inutilità, divenisse luogo di sport e di svago per i giovani del
quartiere!
Oggi questo obiettivo sta
diventando realtà, i Volontari del soccorso sono ancora presenti e attivi:
l'operosa carità e l'impegno generoso di Don Acciai ricordati da noi da ciò che
rimane visibile della sua opera siano sempre presenti alla memoria di tutti
coloro che, anche nella diversità degli ideali, vogliono intendere la vita come
dono e come servizio.
Maria
Pia Bozza Ferraris