Testimonianze: Caro Don ...
Testimoni
Caro Don,
siamo la vecchia coppia di sposi che tu hai tanto
amato. Il giorno del nostro Matrimonio che
tu hai benedetto, i giorni in cui hai fatto nascere in Cristo i nostri figli
col Battesimo, i giorni in cui hai spezzato con loro per la prima volta il Pane
Eucaristico, abbiamo capito meglio di dover essere segno d'amore nella comunità,
purché tu ne davi testimonianza, celebrando con gli occhi lucidi e voce
tremante, col desiderio ardente di voler rendere visibile, in quei segni e
gesti umani, la loro realtà non visibile e divina.
Tu ci hai sempre amato, senza falsi sentimenti, con pudore, grattandoti la
grossa e rossa testa, nascondendo la tua emozione con un rapido allargare di
braccia ed uno svelto "ciao".
Non eri "per"noi e "per" la
comunità, ma eri "con" noi e "con" la comunità, quasi il
più grosso in mezzo a noi, certamente "il più piccolo" col tuo
sorriso disarmante.
Ci hai sempre amato con fedeltà, anche quando non
volevamo capirti e pretendevamo che tu ci capissi, anche quanto ti davano i
"balletti", più pesanti dei mobili e tu te li caricavi sulle quadrate
spalle e non dicevi una parola di lamento.
Ci hai amato concretamente, totalmente, tanto che il materiale del tuo
amore ti ha letteralmente arso, liberando il tuo spirito immortale.
Ci hai amato fedelmente, totalmente, concretamente, comunitariamente. Sei
stato veramente sacramento (segno) dell'amore di Cristo per gli uomini.
Anche dopo la tua partenza hai lasciato un segno,
la nostra firma che è sempre la stessa, quella che abbiamo ritrovato
stranamente intatta, tra le tante cose bruciate, sotto un articolo che hai
conservato per tanti anni, tra le tue cose più care, con tanto amore.
Ciao a te, vecchio Don.
Grazie a te, nuovo Don.
Mieti
"Vivere e
Comunicare" - aprile 1978