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Lettera ai missionari

Lettere
LETTERA AI MISSIONARI
da un ciclostilato

Genova, 21 gennaio 1973
Cari amici missionari e missionarie che siete passati da V. Vesuvio,
rispondo con questa "comoda lettera comunitaria" alle tante lettere e cartoline che ci avete inviato, iniziando dal primo scalo di Barcellona e poi dalla vostra destinazione.
Sono sicuro che non ve l'avrete presa a male per questa mia poco "edificante" condotta, perché la mia solita battuta quando ci salutavamo era: "scrivete pure, tanto io ... non rispondo", battuta che mi perdonavate, grazie al mio faccione faceto ...
Comunque spero di ... "convertirmi" anche in questo o perlomeno di scrivere "almeno ogni 29 febbraio ..." ma come uno di voi mi scriveva ...: a parte il fatto che la "segretaria dell'equipe" (Dis)Grazia Maria, supplisce abbondantemente e validamente molto più di me.
Ritornando a discorsi seri, grazie ancora di essere passati da noi e grazie delle me­ravigliose serate che ci avete donato e grazie anche per la conoscenza dei vostri mera­vigliosi parenti ed amici che abbiamo così potuto conoscere ed apprezzare.
Vi ricordiamo tutti con tanto amore e preghiamo per voi tutti... bando alle frasi scontate, ad ogni partenza nella "preghiera dei fedeli" il ricordo "per tutti i missio­nari passati di qui" non manca mai.
Grazie per averci fatto sentire più "chiesa", per aver allargato i nostri orizzonti, per averci offerto l'invito a leggere "i segni dello Spirito": grazie soprattutto per averci fatto scoprire ed approfondire il "carisma" della vita "come missione", che se testimoniata con quel particolare "zenit" che voi ci trasmettevate, coopera veramente alla crescita di tutta la comunità ecclesiale.
Stamane, terza domenica "per annum" (almeno al di qua dello stretto di Gibilterra ...) dicevo messa davanti alla "mia A.L." ed al folto gruppo dei ragazzi dicevo:
"Domenica scorsa concelebrava qui con me un missionario in partenza: ebbene chi ricorda che cosa ha detto?" Un ragazzino salta su e "ha detto di non partire!". "Giustissimo continuo io, con il discorso di Samuele, il missionario che partiva ci voleva fare intendere che il "rimanere qui" noi, ma vivendo bene il nostro "oggi" è la "missione" che Dio ci ha affidato è il realizzare il regno di Dio qui è l'arricchimento di tutta la chiesa, che se non ci siamo ancora riusciti, Egli continua a domandarselo esigendo da noi la "Conversione" e qui il discorso di Giona ...".
Questo atteggiamento di "ascolto" di "verifica continua", di apertura alla ricostruzione continua di tutta la comunità ecclesiale" ce l'avete (almeno qui in V. Vesuvio), fatta scoprire particolarmente voi con la vostra presenza, con l'approfondimento del "carisma di missione" che avete voi e col quale realizzate il disegno di Dio per ciascuno di voi e siete garanzia e stimolo perché anche noi realizziamo il "nostro carisma".
Voi qui e qualcuno del nostro gruppo direbbe delle cose molto più profonde, io non continuo più su questo tema .. tanto il "mio carisma" è ... caricare e scaricare casse dei missionari e ... quelle montagnuole che per eufemismo passava "come bagaglio appresso" e circolare tra i facchini della "sala dogana" di Genova, dove infatti trovo tutti i miei parrocchiani, per cui spesso mi domando: "che ci sto a fare solo in chiesa? Non sarebbe meglio che stessi un po' più sulle calate del porto?" Comunque le "mie crisi" facilmente rientrano anche prima dello "sventolio dí fazzoletti alla vostra partenza" e mi ritrovo qui a fare il "burocrate".
Tuttavia, a volte cerchiamo di portare ad altri la "nostra esperienza con Voi", ci pare così di essere "più chiesa" o ... come qualche maligno spesso mi dice: "per te questo è un comodo alibi — è una evasione — ai problemi gravi della nostra co­munità vesuviana" ... altro che "arricchimento vicendevole" ...
Rimanendo per "un pluralismo di esperienza", cerchiamo di lasciarci in pace con tutti e come in quelle sere che abbiamo passato assieme continuiamo a rimanere uni­ti nella preghiera in quello stesso Cristo che ci affratella e ci fa crescere assieme.
Dati per scontati i saluti e gli auguri di tutti gli amici che avete qui incontrato, rimaniamo sempre a vostra disposizione, ben contenti di esserVi utili.
Dopo le "cenette per i partenti" ci diceva una che ha fatto una lunga e larga "tour-né" in America Latina, quando farete in V. Vesuvio le "cenette per i ritornati"?
Sempre ... in omaggio al pluralismo di cui sopra, siamo pronti anche a prendere in considerazione la proposta rimanendo a vostra disposizione.
Cordialmente.
Don Acciai Antonio - parroco
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