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La Cresima

Lettere
LA CRESIMA
da "Vivere e   Comunicare" — bollettino della Parrocchia
Anno I — n. 2 — novembre 1972 — Genova - Via Vesuvio
Don Acciaio Antonio - parroco
            
Domenica 8 ottobre ore 10. La mattinata è limpida e piena di un sole che rallegra ogni cosa: ma ancor più bello è il brulicare di gioventù che irrompe gioiosamente e riempie la chiesa e i locali delle opere parrocchiali.
Iniziano alcuni corsi di catechesi.
Ci sono i nuovi, i più piccoli, i più titubanti: qualcuno accompagnato dai genitori, qualcuno forse vive l'emozione di venire alla chiesa, da solo, per la prima volta. Ci sono poi i più grandicelli, più spigliati e forse più rumorosi, ma ovunque regna un clima di famiglia, d'incontro, di gioia di ritrovarci assieme nell'ascolto della Parola del Signore.
Hanno risposto all'appuntamento i ragazzi delle scuole elementari: vengono di­stribuite 151 pagelline con i testi: sono tanti quei piccoli, ma ne aspettiamo almeno altrettanti!
Sono puntuali pure gli 85 tra i ragazzi di V elementare e delle medie che si prepara­no alla Cresima: anche per questo il numero aumenterà.
Ma ci sono soprattutto una cinquantina, tra ragazze e giovani che intendono of­frire alla comunità questo servizio della Catechesi.
Prevedendo un tale afflusso di ragazzi mi ero rivolto ai giovani in questi termini:
"Anche chi non ha mai fatto Catechismo, anche chi ha tanti problemi di fede e di Chiesa (e chi non he ha!), ma chi vuole offrire agli altri un po' del suo tempo libero, venga particolarmente in questo mese di ottobre; s'impegni per il catechismo" — aggiungendo poi: "Ci sarà un bel gruppo di ragazzi che vivranno in questo perio­do un'esperienza religiosa intensa per la loro preparazione alla Cresima: le cose an­dranno bene se riusciremo a fare tanti piccoli gruppi di ragazzi, guidati da uno più grande che faccia per intiero con loro l'esperienza religiosa.
Questi ragazzi dovranno vedere nel catechista l'attuazione della Cresima che si pre­parano a ricevere, dovranno esperimentare il senso della chiesa — comunità di fratelli".  
Quest'invito ai giovani ha trovato rispondenza e con questo gruppo impegnato e numeroso inizia la bella avventura del catechismo.
Particolare cura logicamente la mettiamo per quelli della Cresima ed invitiamo i ragazzi e le loro famiglie ad avere le idee più chiare possibile.
La stessa "scelta del padrino o della madrina" problema questo che tante volte angustia le famiglie e anche a volte fa ritardare la Cresima, deve essere risolto in questo sfondo di esperienza cristiana: dicevo scherzosamente: "piuttosto che aspet­tare come madrina una vecchia zia del paese di Vattelapesca solo perché ... ci tiene e ha promesso forse ... di lasciare alla figlioccia in eredità la dentiera d'oro … meglio scegliere, come madrina una catechista, una vicina parente, una vicina di casa di buona condotta religiosa con la quale la cresimanda possa realizzare assieme il sentimento e la vita religiosa".
Ma soprattutto si deve sentire e approfondire la verità che il fatto della Cresima riguarda tutta la Comunità Parrocchiale e di conseguenza avrà riflesso su tutto il quartiere.
La prassi nuova della Chiesa, che vuole la Cresima distaccata dalla Comunione, onde ne sia più facilmente percepito il valore, invita anche a togliere tutto quello che potrebbe essere carattere festaiolo della cerimonia a vantaggio di tutto un appro­fondimento spirituale.
Per la Cresima noi ad esempio non metteremo il "tradizionale steccato", ma vor­remo che i cresimandi siano mescolati con i loro parenti tra la Comunità, quasi ad indicare un fermento in mezzo alla pasta.
Quello che è fondamentale poi è che con la Cresima, questi ragazzi, verranno "con­fermati", ma se si dice "conferma" vuol dire che ci deve già essere una vita Cristia­na vissuta: Cristiani infatti lo si è già per il Battesimo, con la Cresima, che si riceve da grandicelli, ci impegna personalmente davanti alla Comunità, a vivere la propria fede, a testimoniare il messaggio di Gesù, obbedendo alla Sua legge, praticando i Suoi Sacramenti, vivendo questo messaggio religioso nella realtà quotidiana che ci circonda.
Il testo stesso che è stato dato a tutti i Cresimandi, forse avrà scandalizzato un po' le ... anziane nonne che avranno ripetuto "ma ai miei tempi! ... queste fotogra­fie e questi temi in un libro di catechismo?".
Sì! è un testo "non conformista" che abbiamo scelto. Un testo però che considera la Cresima quale è: non una cerimonia dolciastra per l'innocenza dei piccoli e le la­crime commosse dei parenti, ma "un sacramento per adulti nella fede — per adulti inseriti nel mondo in cui viviamo".
In questa luce quindi la Cresima riguarda veramente tutti, è una presa di coscienza per tutti: è un momento "forte" della nostra Comunità.
Forse dovremo rispondere con un sì all'invito evangelico: "convertitevi e credete al Vangelo"!
La forza, la generosità, ce la dia lo Spirito Santo che viene sui Cresimandi e su tutti quelli disposti ad aprire il cuore alla Sua verità.
Don Acciaio Antonio - parroco
 
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