Non è un giorno come un altro
Lettere
NON
È UN GIORNO COME UN ALTRO
da "Vivere e Comunicare" — bollettino della Parrocchia
Anno I — n. 3 — Natale 1973 — Genova - Via Vesuvio
Anno I — n. 3 — Natale 1973 — Genova - Via Vesuvio
Dobbiamo crederlo, non è un giorno come un altro.
È il giorno che ricorda al mondo la nascita
dell'Unico Uomo giusto. Quest'uomo è l'Incarnazione del Divino e dà la
possibilità di toccare con mano
il divino, la realizzazione di una grande idea
vicina ma insieme anche lontana da noi. È il Signore che viene a noi ma non
viene avvolto in un nimbo di gloria che faccia
curvare tutte le fronti.
Viene al mondo come ci veniamo noi: un bimbo nato da una donna e che poi
lentamente crescerà.
Perché il Signore venendo tra noi si prende tanta cura di nascondere la Sua
grandezza?
Egli vuol essere uno di noi, ci offre la sua
comunità, ma ci invita a scoprire quel di più che Egli è fino a domandarci:
"che ve ne pare del Cristo? di chi Egli è Figlio?" In questo
incognito vi é anche il segreto della salvezza.
Davanti alla mangiatoia
gli uomini si giudicano da soli.
Alcuni continuano nel
loro andare, altri vi scorgono il Salvatore.
Anche oggi Cristo viene a noi in incognito
oltre i segni delle realtà sacramentali: quel mendicante importuno, quel
malato, quel bambino, quell'emarginato, quei mio vicino, quel mio collega,
tutti hanno un segno della Sua presenza.
Attorno a Lui dobbiamo riunirci e sentirci
legati uno all'altro, fratelli: poveri e ricchi, vicini e lontani.
Ecco allora che dal Natale nasce anche il
senso della Comunità: tutti vicini a Lui, vicini tra di noi per quell'amore che
da Lui si diffonde in noi e tra noi.
Stringersi attorno all'Inviato del Padre per
attuare sulla terra il Suo insegnamento di Amore.
È l'augurio per questo Natale; è l'augurio per questo stile di vita sempre
nuova!
Don Antonio Acciai - parroco