Testimonianze: Storia della mia piccola teca - Don Acciai - un prete, una comunità, un quartiere

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Don A. Acciai - un prete, una comunità, un quartiere
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Testimonianze: Storia della mia piccola teca

Testimoni
STORIA DELLA MIA PICCOLA TECA
Un'ammalata riceve la S. Comunione nel giorno del Corpus Domini, il 10-6-1971.
Il mio cuore aveva avuto tre attacchi durante la mia breve malattia, ma quando ci sei entrato Tu, si è placato ed ha palpitato solo di gioia, non più dí dolore.
La mia anima, come un Tabernacolo, Ti ha racchiuso in essa e Ti ha circondato di struggente amore e tenera confidenza, mentre il sacerdote vicino al mio letto, ìn ginocchio e con mistico ardore pregava per me come un caro fratello.
Fuori c'era il sole, il vento grida gioiose di bambini, ed io avrei voluto gridare con loro, ma dirti: "Ti amo o mio Gesù o mio Dio!". Ma tacevo, tutto compresa del gran Tesoro che possedevo mentre il Tuo ministro, ancora inginocchiato pregava.
Primi giorni del mese di agosto.
Mi viene un desiderio ardente di possedere quella teca, dove il sacerdote don An­tonio Acciai, mi ha portato il Corpo Mistico di Gesù, per la prima volta nella mia vita, in casa mia.
Ma subito dopo sorrido fra me, di questo desiderio.
Che idee mi saltano per la mente! Che desideri strani, assurdi hanno il mio cuore e la mia anima!
Potrei parlare con don Antonio Acciai che è tanto buono, profondamente misti­co, comprensivo e forse capirebbe!
Il desiderio non mi da' pace, così mi decido a tentare e se avrò un rifiuto pazienza.
7 agosato 1981. Vado a comprare la teca.
12 agosto 1981. Stamani sono uscita di casa alle 9 per andare in parrocchia da don Acciai. Mi ero preparata un bel discorso ma non so più neppure da dove cominciare. Dico le prime parole che mi vengono in mente:
"Senta padre, devo dirle una cosa, ma non so come la prenderà. Si ricorda di me? Il giorno in cui è venuto a portarmi la Comunione è come se avessi fatto, per la seconda volta, la I Comunione. Io voglio molto bene a Gesù come ... se Egli fosse realmente vicino a me, nella mia casa e ho tanta confidenza in Lui che Gli parlo come alla persona più cara. Le dico questo per farle capire quel che dirò dopo. Intanto mi può far vedere la sua teca?"
"Sì, sì che posso fargliela vedere; perché non dovrei? Ecco è questa."
"Scusi, è d'oro?"
"Non so, perché?"
"Perché ... se non è d'oro e non è un caro ricordo, vorrei che me la donasse in ricordo di quel giorno indimenticabile. In cambio gliene ho portato un'altra." Lui mi guarda con estrema meraviglia per la strana richiesta.
"Tutto è possibile. Questo è un caro ricordo. Mi è stata donata quando mi hanno consacrato sacerdote ed è più di vent'anni che la porto con me".
"Allora pazienza! Anzi mi scusi Padre. Certamente non voglio privarla di un caro ricordo".
"Mi faccia vedere cosa ha preso per il cambio" chiede sorridendo.
Tiro fuori il pacchetto: lui la guarda, è incerto.
Come desidero quella piccola Teca!
Il sacerdote esita ancora.
"Posso anche privarmene! Prenda pure la mia Teca. Vede ... La sua è più alta,
ci stanno più ostie. È molto più comoda per Natale e Pasqua quando cí sono tante richieste di Comunioni per gli ammalati.
Povero e caro sacerdote! Pensando agli altri si priva di un carissimo ricordo.
Incredula e trasognata stringo fra le mani il prezioso e caro dono!
"LRL"
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