La responsabilità della risposta
Chiamata
L’invito “vieni” ad approfondire e vedere il senso del “seguimi” di Cristo unisce grazia divina e responsabilità umana; è un sollecito a sviluppare la vocazione nel cercare Gesù, seguirlo e rimanere con lui.
Nella vocazione risplendono insieme l’amore gratuito di Dio e la libertà nell’adesione alla chiamata e l’affidamento a Lui. La grazia non si oppone, ma anima e sostiene la libertà, sciolta dalla schiavitù del peccato, la sana ed eleva alla capacità di accogliere il dono di Dio.
Gesù chiama all’imitazione dell’oblazione del Figlio alla volontà del Padre; il giovane ricco offrendo i suoi averi sarebbe divenuto dono d’amore al Donatore, ma si rattrista, libero di non realizzarsi.
Per la vocazione d’essere operaio della vigna, l’uomo può inventare, fare opere d’arte e spirituali solo riferendosi alla verità rivelata e all’opera redentrice di Cristo, con responsabilità d’amministratore, coscienza del servo fedele e dignità di figlio amato dal Padre. La carità di Cristo per la Chiesa rinnova l’amore alla sposa e ai figli a immagine della paternità divina, con responsabilità per la vita, lo sviluppo, l’impegno educativo e un lavoro che introducono i figli nell’esperienza cristiana.
Molte famiglie accolgono bambini abbandonati e persone in difficoltà; rinnovate dalla grazia dello Spirito, sono al servizio della vita nella coscienza di esser state acquistate per proclamare le Sue opere facendosi prossime e responsabili; la miseria evidenzia le proprie debolezze e il bisogno di salvezza e così offre un’opportunità di grazia per restare uniti al Signore.
La conferma dei comandamenti, di amare Dio sopra ogni cosa e di amare il prossimo come se stessi, è nel poter donare a chi non ha.