La ribellione e la presa di coscienza del dovere - 24 parole per un linguaggio etico e personale

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23 parole "personali"
sulle orme di San Giovanni Paolo II .
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La ribellione e la presa di coscienza del dovere

Coscienza
Dalla coscienza morale sorge il senso del peccato, affinché ne siano individuate le forme che assume; tale senso lega a Dio, nell’incancellabile rapporto che l’uomo e la sua vita hanno con il Creatore. Oscurando tale rapporto, la coscienza morale non sente più legami con la libertà e la dignità interiori; ciò attenua il senso del peccato, confuso tra sentimento morboso della colpa e la trasgressione della legalità.
Mancando di verità, sono individuabili errori opposti tra loro, come lo scorgere Dio ovunque o in nulla, accentuare il timore delle pene eterne o predicare un amore divino che escluda ogni pena, giudicare severamente ogni errore o tacere la verità per un presunto rispetto della coscienza.
Spesso la coscienza è messa a tacere per ricevere consenso o alienare i concetti di bene e male; negando Dio ed i principi morali di ragione e fede, si riduce la conversione ad un fatto individuale.
Chi ignora l’esistenza di Dio, non riconosce la vita come libero dono ricevuto e di cui essere responsabili; chi preferisce l’avere all’essere, nega la disponibilità a porsi al servizio del Regno di Dio e sfugge dalla verità oggettiva e universale per sfogare le forze istintive e la propria volontà di potenza.
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