La coscienza della verità
Coscienza
Anche la Gita hindù parla del conflitto tra doveri e del discernimento nella coscienza della verità: il protagonista è confuso, pensa di essere spinto a ciò che non vuole da doveri imposti su di sé. Per non sbagliare cessa di agire, rifiuta il suo dovere gettando arco e freccia, simbolo della mente e del pensiero intelligentemente diretto, ma il dovere è invece l’essenza di ogni cosa per natura e fine, perciò è da imparare: seguirlo è essere se stesso, per non smentirsi, conoscerlo è conoscersi. Senza arco e freccia e senza devozione è sopraffatto dal dolore e infelice si sente limitato nella libertà.
È importante la coerenza con la propria natura, per cui dopo lo sconforto e l’abbandono, ci si deve risollevare conoscendosi e imparando a decidere, nella devozione a chi governa l’universo, per agire abilmente senza cadere in trappola. Nel conoscersi, si saprà cosa fare dalla sua più profonda natura.