Il limite del giudizio precede la libertà
Libertà
L’accoglimento dei doni divini e dei limiti del fratello dovrebbe sempre risvegliare le nostre responsabilità, che non limitano i veri diritti altrui e impegnano al servizio del bene.
I desideri arbitrari distolgono da verità e doveri, compromettono lo sviluppo della persona; si oppongono infatti al primato del bene, fonte di creatività responsabile che chiama ognuno al dono per il maggior benessere di tutti. Chi si serve degli altri sfugge alla coscienza e sminuisce la responsabilità altrui poiché, a causa del possesso e del consumo contro il bene comune, il disprezzo e l’egoismo impediscono il vero sviluppo. Perciò, contro le omissioni utilitariste delle norme, occorrono responsabilità e coscienza del limite.
Il discernimento tra frutto e danno interpreta le mozioni dello spirito per giudicarle con responsabilità prima di scegliere; così la coscienza persegue il vero bene alla luce di fede e legge morale, ma se disobbedisce e disconosce il peccato, per acquietarsi si oscura e, indegna di rispetto, si deforma e diseduca.