La Legge di Dio Creatore (Strofe a2 parte 1 di 5) - Romanze di San Giovanni della Croce

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La Legge di Dio Creatore (Strofe a2 parte 1 di 5)

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Siamo totalmente altro, inseriti in uno spazio, contornati da altri soggetti ed oggetti, ed in un tempo, affiancati da un passato ed un futuro; liberi di operare con intelletto entro le leggi della natura, abbiamo a disposizione quanto c’è di sensibile, la realtà del mondo sulla quale possiamo speculare. Il mondo ci sovrasta con nubi di sensazioni, che si frappongono tra noi e la verità del volto di Dio, nubi che consentono di agire con il dono della vita in piena libertà.
il riscatto della sposa,
che sotto un duro giogo serviva
Dio è vicino alla sposa designata e gradualmente prepara per le nozze il suo riscatto; il riscatto è anche dal duro vincolo di non poter vedere il Creatore: la sposa è sì libera nel mondo, ma nel mondo può errare e perdersi, per cui il riscatto inizia con l’offerta di leggi e che siano al contempo disponibili alla ragione e guida alla volontà.
Da parte sua la sposa non deve semplicemente sopravvivere in attesa dello Sposo, ma può servire, in somiglianza al futuro Sposo, per costituire il bene, per la felicità comune, per preformare una umana liturgia di buon agire che benedica il Creatore.
Con l'Incarnazione l'uomo non è più servo e Dio non è più il Padrone. Egli è lo Sposo.
Mi voluntad es la tuya
el Hijo le respondía­,
y la gloria que yo tengo
es tu voluntad ser mía,
y a mí me conviene, Padre,
lo que tu Alteza decía,
Ya que el tiempo era llegado
en que hacerse convenía
el rescate de la esposa,
que en duro yugo servía
debajo de aquella ley
que Moisés dado le había,

el Padre con amor tierno
  de esta manera decía:
  ­Ya ves, Hijo, que a tu esposa
  a tu imagen hecho había,
y en lo que a ti se parece
  contigo bien convenía;
  pero difiere en la carne
  que en tu simple ser no había

porque por esta manera
tu bondad más se vería;
veráse tu gran potencia,
justicia y sabiduría;
irélo a decir al mundo
y noticia le daría
de tu belleza y dulzura
y de tu soberanía.

En los amores perfectos
  esta ley se requería:
  que se haga semejante
  el amante a quien quería;
 que la mayor semejanza
  más deleite contenía;
 el cual, sin duda, en   tu esposa
  grandemente crecería
  si te viere semejante
 en la carne que tenía.
Iré a buscar a mi esposa,

 y sobre mí tomaría
  sus fatigas y trabajos,
en que tanto padecía;

y porque ella vida tenga,
  yo por ella moriría,
  y sacándola del lago
  a ti te la volvería.
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