Eremita e perseguitato - Romanze di San Giovanni della Croce

Le Romanze di San Giovanni della Croce    link ai versetti commentati della VII Romanza
Vai ai contenuti

Eremita e perseguitato

S. Giovanni della Croce > La vita del Santo
In Andalusia vivrà nel convento eremitico del Calvario (1578-1579), a Baeza (fondatore e rettore del collegio 1579-1581), e a Granada (1582-1588), dove fu priore e dal 1585 al 1587 vicario provinciale dell’Andalusia.
Nel 1588 l’ordine ebbe un vicario generale proprio, e Giovanni della Croce fu uno dei consiglieri del nuo­vo governo a Segovia, sede della Consul­ta, dove esercita la direzione spirituale del clero e del popolo di Dio e dirige la costruzione del nuovo convento.
Si oppose coraggiosamente al vicario ge­nerale in difficili controversie, fino a cadere in di­sgrazia.
Nel 1591, rimasto senza incarichi di respon­sabilità, si offrì per andare in Messico. In attesa, si ritira in Andalusia, nel con­vento solitario de La Peñuela (Jaén). Accantonata la spedizione, fra Giovan­ni si dedica interamente alla contempla­zione e alla vita contadina.
La salute cagionevole peggio­ra nel settembre del 1591. Non vuole andare a Baeza, dove è cono­sciuto e stimato, ma si trasferisce a Ubeda (Jaén), dove arriva il 28 settembre. È male accolto, ma soppor­ta con coraggio e mansuetudine nuove persecuzioni, minimizzando e consi­gliando eroicamente la carità fraterna.
Vicino alla morte, brucia lettere compromettenti per le perso­ne coinvolte nella sua persecuzione.
Colpito da setticemia a causa di pia­ghe purulenti nella gamba destra, muo­re santamente a Ubeda, a mezzanotte in punto tra il 13 e il 14 dicembre 1591. Aveva 49 anni.
Il suo corpo fu traspor­tato a Segovia nel maggio del 1593 e là riposano i suoi resti mortali nella chie­sa dei carmelitani scalzi.
Torna ai contenuti