La meditazione - Romanze di San Giovanni della Croce

Le Romanze di San Giovanni della Croce    link ai versetti commentati della VII Romanza
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La meditazione

La spiritualità
San Giovanni della Croce non classificò le sue opere come mistiche o teologiche, ma operò per l’attenzione del lettore, un’esigenza pastorale o una pressante richiesta.
E' un « teologo spirituale » che:
·    ricerca lo sviluppo del­la Rivelazione osservando la santità dei credenti,
·    quale misti­co, canta l'unione tra Dio e l'uomo,
·    coinvolge il lettore servendosi di poe­sia, simboli, espressioni tratte dalla teolo­gia scolastica e dalla devozione popolare,
·   parla soprattutto della «notte mistica», «per essere stato detto molto poco di essa ed esserne stata fatta molto poca esperienza» (IN 8,2).
Esperienza mistica è anzitutto immediatezza con il mistero, «nella sostanza dello spirito come nel cuore dell'anima» (F 2,9), dove l'uomo è pura accoglienza e passività dell'incontro vivo e dinamico tra l'uomo e Dio.
Distingue l’unione per es­senza posta sul piano naturale, o per dono sopranna­turale dall’unione per grazia e per affetto spirituale o unión de semejanza (2S 8,3; C 11,3).
Dio Padre predestina tutto alla conformità con il Figlio (cfr. C 1,1) prima di creare il mondo e l'umanità (e in essa la Chiesa) come «sposa» per il suo Verbo (cfr. Roman­za 4). Lo Sposo te­neramente porta la sposa nell'amore trinitario e lo scambio di doni nuziali inizia nell'Incarnazione (cfr. Romanza 9).
La persona umana «per via di perfezione, a poco a poco, al passo dell'anima» (C 23,6) è attratta dal desiderio di Dio e risponde spogliandosi gradualmente di tutto ciò che non è Lui; impara così ad agire con un costante desi­derio di imitare Cristo in ogni sua azione, rimanendo vuoto di tutto per amore di Gesù Cristo.
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