Fonti Bibliche
La spiritualità
San Giovanni della Croce fu appassionato conoscitore e lettore assiduo della Bibbia che, a detta dei contemporanei, conosceva a memoria. Sovente nei prologhi dichiara che la Bibbia è la fonte principale delle sue opere in cui sono numerosissime le citazioni, sia esplicite sia implicite; attribuisce importanza dottrinale a certi testi biblici che diventano cardini del suo pensiero; è scritto nel prologo della “Fiamma”:
Ho preso coraggio, consapevole che da parte mia niente di consono dirò in nulla, ancor più a riguardo di cose così sublimi e sostanziali! Pertanto, non sarà mio se non ciò che di cattivo e di errato vi potrà essere. <…>
E con questi presupposti, appoggiandomi alla Sacra Scrittura, dando per scontato che tutto ciò che si dirà è tanto inferiore a quello che lì c’è, quanto l’immagine dipinta lo è al suo modello vivente, proverò a dire quanto so.
Giunge a pervadere intere opere con chiara ispirazione dalla Sacra Scrittura, come nel caso del Cantico Spirituale dal Cantico dei Cantici e delle Romanze dal Prologo del Vangelo di S. Giovanni.
Nel suo amore a Dio dava unità di azione tra vita, predicazione e scrittura, e quanto proponeva era comunque sottomesso al senso e alla dottrina della Chiesa, come declamato nel finale del prologo di “Fiamma viva d’amor”:
…lo sottopongo interamente alla migliore opinione e al giudizio della Chiesa cattolica romana, nostra Madre, grazie alle cui regole nessuno cade in errore.