Statio XIII - Via Crucis in Salita San Francesco da Paola (GE)

Via Crucis in Salita San Francesco da Paola (GE)
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Statio XIII

Gesù deposto dalla Croce
Luca 23, 49-54
Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti.
C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta.
Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri.
Egli era di Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio.
Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù.
Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto.
Era il giorno della parascève e già splendevano le luci del sabato.
Sono finiti i tempi del Messia tra il suo popolo ed inizia un tempo nuovo, nel quale ogni male è stato vinto dal Figlio dell’Uomo, il Cristo.
Alcuni Giudei sono pentiti di aver condannato l’innocente per il desiderio di riscatto del loro popolo.
Alcuni pagani si rendono conto che il Dio di Abramo non ha voluto la guerra contro gli altri popoli; ha mandato Gesù per perdonare e portare la vera giustizia.
Il sacrificio di Gesù è compiuto e si sta per realizzare il segno di Giona promesso da Gesù stesso.
I discepoli e le donne che avevano seguito Gesù osservano questo mondo che comincia a cambiare.
Il sacrificio di Gesù può trasformare i nostri cuori se osserviamo con menti aperte la tristezza della colpa trasformata in gioia della nuova speranza.
Partecipiamo con spirito rinnovato alla vita della Chiesa, per testimoniare la nostra Fede resa viva dal Cristo vivente.
Gesù è sceso negli inferi a raccogliere le anime che fiduciose attendevano l’opera della redenzione, come scritto in Giona 2,3:
«Nella mia angoscia ho invocato il Signore ed egli mi ha risposto; dal profondo degli inferi ho gridato ed egli ha ascoltato il mio grido.»
Il corpo di Cristo fu deposto dalla Croce da persone giuste; al terzo giorno risuscitò e salì al Padre.
Oggi non tutti riconoscono la realtà della vita e della morte di Gesù e solo pochi riconoscono la Sua Resurrezione: è il tempo per riflettere su insegnamenti e parole dei Vangeli, per constatare le opere che hanno compiuto le profezie dei salmi e dei profeti.
La ragione può riconoscere ciò che il cuore spera: Gesù ci ha redenti e il giorno della nostra morte ci affideremo a Lui in attesa della resurrezione per la nuova vita nel suo regno.
O Dio eterno e onnipotente, che ci concedi di celebrare il mistero del Figlio tuo Unigenito, disceso nelle viscere della terra, fa' che, sepolti con Lui nel Battesimo, risorgiamo con Lui nella gloria della risurrezione.
Dona il riposo eterno ai nostri defunti, fa' che li sentiamo vicini a noi nella comunione dei santi.
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