I giovani: I racconti del Ghetto
I giovani
Dal bollettino "Terzo
Canale" stampato nella parrocchia di S. Marcellino. Pubblicare questo
racconto è un atto dovuto nei confronti di tutti quei ragazzi che, con
l'entusiasmo e la fantasia, hanno saputo instaurare con don Orazio un rapporto
sincero e costruttivo.
"I venti
racconti del ghetto" è una raccolta di storie che a voi possono sembrare
alquanto fantastiche e paradossali, ma che sono state — e lo sono tutt'ora — realmente vissute. Storie fantastiche
perché ambientate in un mondo dove il divario fra ricco e povero è
molto più sensibile che nella realtà.
Le venti storie narrano come un gruppo di
appartamenti al "ghettume"
riesca a sopravvivere approfittanto delle ricchezze altrui.
Come i cenciosi del ghetto riuscirono a jattare ( =
grattare) una Carriola
Si era scoperto un gran giacimento di
ferraglie. La goduria fu grande perché
il ferro vecchio è la fonte di vita per noi cenciosi. Ma ci mancava una
carriola. Fu appunto il nostro stragrande bisogno di "grana" che ci spinse a tentare la ardue impresa di prelevare da un
cantiere edile i mezzi necessari ( = carriola) per attuare i nostri loschi
scopi di arricchimento.
Lungi dal credere che noi siamo comuni briganti di strada! L'azione fu
preparata ben sei mesi prima.
La sera del 22 febbraio 1971 A.G. (= Anno Ghetto), su un piazzale semidissestato dalle bombe,
I cenciosi Arnaldo, Lionardo, Vincive e Robicchio, tintisi il volto con carbone ardente, varcavano i reticolati che li
separavano dalle zone "ricche" e si apprestavano a
"jattare" quella famosa carriola che avrebbe ín seguito turbato le
notti dei ricconi con i suoi terrificanti cigolii.
Strisciando ventre a terra, giunsero ad una
foce istretta, "ov'Ercule rimise li suoi riguardi a ciò che non più oltre
si mette".
Poscia, con un nodoso bastone,
accecarono la quercia. Mentre il poveretto giacea in una pozza di sangue, Arnaldo, Lionardo e
Maonizzo ne ricavarono carne fresca.
Intanto con il lacerante
urlo gealico e con grugniti scimmieschi si precipitavano su di una
malandata carriola (proprio assai!!) (anzi assaissimo malandata!!)
Il giorno dopo tutto il ghetto poteva ammirare la fastosa
carriola che ci avrebbe aiutato nei nostri trasporti, mentre su ogni tavola non
mancò un buon piatto di gabelliere arrosto con contorno di aglio et olio.
Paolo Ansaldo & Compay